iColor Magazine - anno 2020 - numero 05

29 le tipologie di materiali ed è in gra- do di utilizzarli in maniera creativa, anche attraverso la sperimentazione e l’utilizzo di materiali innovativi. Sa utilizzare gli strumenti tecnici per il ri- lievo e per il disegno architettonico, della rappresentazione visiva, facen- do particolare riferimento alla gestio- ne estetica dello spazio per le finalità decorative. Ma come si diventa decoratori? Esistono scuole specifiche che pro - pongono dei Corsi professionali per decoratori (tra le tante segnaliamo: Scuola Professionale di Arte Mu- raria di Milano; Art Deco snc di To- rino, FEL). Tra le materie ci sono la tecnica dello spolvero, la tecnica del Marmorino Veneziamo, la simula- zione di modanature e molto altro. C’è da sottolineare però il valo - re dell’esperienza in “bottega” . Imparare direttamente da un maestro decoratore è senz’altro l’ideale. Pur- troppo ci sono pochi giovani dispo- sti a fare gavetta nonostante questo sia un mestiere artigiano prezioso e ricercato. IL M ONDO DEL L AVORO Abbiamo contattato il titolare dell’azienda Edilizia Artistica Sas di Pianella (PE). Ecco cosa ci ha detto. Sono il titolare di un’azienda con 40 dipendenti che ha aperto i battenti nel 2000. Ci occupiamo del settore edilizia a 360 gradi facendo ogni genere di lavori, dalla ristrutturazione degli edifici ai controsoffitti, dalla posa di resine e parquet alle finiture decorative. Dal punto di vista delle finiture decorative più richieste ci sono il tamponato, lo spatolato, gli stucchi in gesso e i prodotti materici a base di calce . In generale le finiture possono essere applicate anche in versione “fai da te” ma è chiaro che i risultati sono completamente diversi. Un professionista sa come muoversi a seconda del decorativo. Personalmente io ho imparato a lavorare sul campo . Prima sono stato dipendente e poi ho intrapreso una serie di corsi così da apprendere tecniche diverse. Oggi ho una buona squadra nella mia azienda, ma faccio fatica a trovare nuovo personale perché i giovani snobbano i mestieri artigiani evidentemente. LA TESTIMONIANZA di Antonio Di Girolamo

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